martedì 26 maggio 2020

STEP#20 LO ZIBALDONE

Andiamo alla ricerca di una presenza all'interno dello Zibaldone di Giacomo Leopardi del concetto di elettronica.
Lo Zibaldone è una grande raccolta di appunti, pensieri e riflessioni di Leopardi, scritti tra il 1817 e il 1832. L'eterogeneità tematica della raccolta permette di analizzare vari argomenti, tra cui quello della scienza.
Andremo quindi ad applicare la definizione di "scienza" dell'elettronica stessa e ricercheremo nell'opera\diario la visione che Leopardi aveva su quest'ultima.
Leopardi ritiene che la scienza, intesa come ragione, non sia in grado di cogliere una dimensione che è 'altro' rispetto alla realtà.
Le scienze che, come lui sostiene <<raccontano ciò che sempre accade e accade ad uno stesso modo>> porta l'uomo a perdere l'immaginazione e porta ad una incomprensione di quello che natura è in noi e a noi viventi coscienti.
Riporto una frase dello stesso Leopardi :"Nulla di poetico poterono né potranno mai scoprire la pura e semplice ragione e la matematica. Perocché tutto ciò che è poetico si sente piuttosto che si conosca e si intenda, o vogliamo dire, sentendolo si conosce e s'intende, né altrimenti può essere conosciuto, scoperto ed inteso, che col sentirlo. Ma la pura ragione e la matematica non hanno sensorio alcuno."
Nell'analisi di questa frase ricordiamo che Leopardi con il termine 'ragione' intende 'scienza'. 
Possiamo quindi giungere alla conclusione che all'interno dello Zibaldone Leopardi sostiene che la scienza, privata della fantasia, dell' immaginazione e del sentimento non permette all'uomo di conosce a fondo della che è la natura e la realtà che la scienza stessa afferma di studiare e indagare. 

informazioni tratte e rielaborate dall'analisi di Valerio Meattini Poesia e Filosofia nello Zibaldone di Giacomo Leopardi







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